Secondo voci non ancora ufficiali si va verso una modifica della norma legislativa che ha introdotto l’obbligo del vincolo triennale sulla sede assegnata per mobilità.
Infatti, la bozza del nuovo CCNI relativa al triennio 2022/23, 2023/24, 2024/25 verrebbe così formulata:
“3. Ai sensi dell’art. 58, comma 2, lettera f), secondo periodo, D.L. n. 73 del 25.5.2021, convertito con L. 106 del 23.7.2021, al fine di tutelare l’interesse degli studenti alla continuità didattica, i docenti possono presentare istanza volontaria di mobilità non prima di tre anni dalla precedente, qualora in tale occasione abbiano ottenuto la titolarità in una qualunque sede della provincia chiesta. Le disposizioni di cui al precedente periodo si applicano a decorrere dalle operazioni di mobilità relative all’anno scolastico 2022/2023″.
In conseguenza, con detta norma si rispetterebbe il dettato normativo e di legge (non superabile con il contratto) ma tale vincolo verrebbe ad essere introdotto con la mobilità decorrente dal 2022/2023.
E’ un escamotage “giuridico” che annulla i vincoli di permanenza degli anni precedenti e li reintroduce dalla nuova mobilità 2022
Il nuovo CCNI precisa anche che “tale vincolo triennale non si applica ai docenti beneficiari delle precedenze di cui all’art. 13, comma 1, punto I, III, IV, VI, VII e VIII, alle condizioni ivi previste dal presente contratto, nel caso in cui abbiano ottenuto la titolarità in una scuola fuori dalla provincia dove si applica la precedenza, né ai docenti trasferiti d’ufficio o a domanda condizionata, ancorché soddisfatti in una qualunque sede della provincia chiesta.”
Terremo aggiornati sull’evolversi della trattativa che deve portare alla stipula del nuovo CCNI