RIAPERTURA DELLE SCUOLE A SETTEMBRE: IL GOVERNO FA I CONTI SENZA L’OSTE…..

Una esponente del Governo, fino a poco tempo fa del tutto sconosciuta, se non per i suoi trascorsi quale segretaria politica di altro partito rispetto a quello in cui oggi milita (certa On.Vittora Casa),  presentandosi come conoscitrice della scuola (ma forse poco delle condizioni in cui vivono le famiglie (specialmente quelle del centro-nord) ha rilasciato una intervista in cui si fa portavoce del suo movimento in ordine alle possibili soluzioni per la riapertura delle scuole a settembre.

Ebbene, la deputata, si è così espressa:

  1. “Potrebbe essere possibile far fare turni agli studenti per ridurre la presenza di alunni in classe. con ritorno pomeridiano e giornata libera”

Considerazione: Quindi i docenti dovrebbero svolgere attività sia di mattina che di pomeriggio ? I dirigenti dovrebbero articolare orari delle lezioni che prevedano svolgimento diversificato delle attività ? La scuola è in grado di organizzare servizi di pulizia (con la riduzione di posti di coll.scol.co sofferta in questi anni) articolata per turni ? E vogliamo parlare delle famiglie ? Lo sa questa onorevole, che forse vive in un mondo tutto suo dorato, che le famiglie ormai per sostenersi lavorano entrambi i genitori (atteso che da sempre i nostri governi non hanno adottate misure volte a sostenere la famiglia), con orari, specialmente nel settore privato, che non si concilierebbero affatto con l’accompagnamento e il ritiro dei figli a scuola (infanzia, primaria e media) e con una didattica articolata per turni ? E ne potremmo dire altro, ci fermiamo qui perchè riteniamo che sia più che sufficiente.

2. “Sulla scuola dell’infanzia siamo consapevoli che occorrono interventi e ci stiamo pensando”

Considerazioni: Speriamo che ci pensino bene, ma proprio bene, perchè mantenere le distanze nella scuola dell’infanzia è cosa ardua e non riteniamo che i docenti possano assicurare il rispetto di tali necessità. D’altra parte, proprio tale età è quella che necessita di interazione ravvicinata, per cui non solo occorre pensare seriamente a come affrontare il problema, e se ciò è impossibile realizzare, in relazione al perdurare della situazione (il che è probabile) MA  OCCORRONO SERIE MISURE A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE AFFINCHE’ ALMENO UN GENITORE CHE HA FIGLI IN ETA’ 0-6 ANNI POSSA RESTARE A CASA CON FORME DIVERSE (CASSA INTEGRAZIONE, SOSTEGNO DEL REDDITO PER EVENTUALI CONGEDI PARENTALI DA CONCEDERE – NON CERTO 15 GIORNI NELL’ARCO DI 60….GIORNI LAVORATIVI.–,  UTILIZZO DI DIDATTICA A DISTANZA PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA CON STRUMENTAZIONI ADEGUATE ALL’ETA’ DA FORNIRE ALLE SCUOLE E ALLE FAMIGLIE, ETC). INSOMMA, L’INFANZIA, QUEL SEGMENTO DI SCUOLA DA SEMPRE TRASCURATO E POCO CONSIDERATO, VA RIPENSATO IN QUESTO MOMENTO ED AFFRONTATO CON MISURE CHE DEVONO ESSERE DA UN LATO DI SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA E, DALL’ALTRO, ASSICURANDO SPAZI PER ACCOGLIERE IN SICUREZZA I BAMBINI. NON PARLIAMO, POI, DEL SERVIZIO MENSA: COME FARANNO QUEI GENITORI CHE HANNO TURNI DI SERVIZIO (SPECIALMENTE AL NORD) E NON HANNO SUPPORTO FAMILIARE (NONNI PER DIRNE UNA…)   E CHE SOLO GRAZIE ALL’ORARIO A TEMPO PROLUNGATO POTEVANO   LAVORARE ? QUESTE COSE L’ ONOREVOLE LE SA ? NE VOGLIAMO PARLARE ?

3)  “Cercheremo di valorizzare quella che è stata l’esperienza della didattica a distanza di questi mesi e trasformarla da emergenza in opportunità, integrandola con la modalità in presenza…nell’ultimo decreto si afferma che il personale docente, in questo momento di emergenza, assicura la didattica a distanza, mentre prima c’era l’obbligo solo da parte della scuola, ora sono i docenti obbligati a farlo”

Considerazioni: Riteniamo che l’inciso del decreto citato dalla onorevole sia fuori luogo. I docenti non hanno fatto distinzione se l’obbligo era della scuola o il proprio. In questi mesi l’hanno fatto, anche se mai il Miur ha pensato di procedere a una adeguata formazione su tale tipologia di insegnamento (con le riserve di cui appresso diremo), a prescindere da tutto e da tutti, con senso di abnegazione e responsabilità a cui nessuno sta dedicando la dovuta attenzione.  Ma lo sa l’onorevole, sodale della Ministra Azzolina,  dei  comuni che non sono raggiunti da internet ? Lo sa la pregevole onorevole che ci sono famiglie che non possono consentirsi, per problemi economici, collegamenti alla rete e strumentazioni informatiche, le sa tutte queste problematiche ed altre ancora la pregiata onorevole?. Oppure pensa che chi ha va chi non ha resta al palo..…La scuola è di tutti e per tutti e non…per chi ha disponibilità economiche e condizioni del territorio che consentono di poter usufruire della linea internet. Ma, detto questo, occorre dire che la didattica a distanza va benissimo, ci consente di sperimentare soluzioni tecnologiche utili, ma non possiamo non sottolineare che la didattica migliore è quella in presenza, quella “del confronto, della interazione fisica” . E’ proprio lì che la scuola svolge il suo ruolo, lì si realizza il   senso profondo della scuola. Sappia l’onorevole  che tale ruolo non potrà mai essere sostituito dalla tecnologia a distanza. Si legga, per favore, quello che il Prof. Giuseppe Bagni, presidente nazionale del Cidi e componente del CNPI, ha detto: «Una scuola senza contatto tra studenti e insegnanti può solo impegnarsi a “passare la nottata”. La scuola solo su piattaforma non è scuola. È un pessimo surrogato che può essere scambiato per scuola solo da coloro che la vedono ancora come una successione di lezioni, poi di compiti sulle lezioni e infine interrogazioni sui compiti e le lezioni. Se la risposta sufficiente fosse un software e una piattaforma vuol dire che abbiamo scherzato».  Cerchi di riflettere onorevole. Occorre, secondo noi, cercare edifici di appoggio in cui strutturare aule (allo stesso modo con cui si sono attrezzati in poco tempo ambienti ospedalieri, strumentazioni da fornire alle scuole per attrezzare le aule individuate, affinchè si torni a scuola, in turno antimeridiano, in aule con numero ridotto di alunni,  per evitare assembramenti, incrementare gli organici, assicurando prima di tutto l’immissione in ruolo di docenti dal 1^ settembre 2020, mantenimento in servizio dei supplenti annuali extra organico, incremento di posti di collaboratori scolastici (per l’estensione dei luoghi in cui strutturare nuove aule).  I fondi eurobond, Mes, e quant’altro l’Europa vorrà degnarsi di mettere a disposizione, devono essere impiegati affinchè a 8 milioni di studenti sia assicurato il diritto alla formazione, a 1 milione di addetti (fra docenti e ata) sia consentito di svolgere la propria attività in serenità e nel rispetto delle competenze professionali, alle famiglie sia consentito di usufruire ancora del servizio scolastico per i propri figli contemperandolo con le esigenze e i turni di lavoro cui i genitori sono sottoposti.

RIFLETTA ONOREVOLE, SETTEMBRE E’ …DIETRO L’ANGOLO ….E LE TASK FORCE INSEDIATE PER DARE CONSIGLI DEVONO PRIMA DI TUTTO ESAMINARE LA SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA DELLA SCUOLA, DEGLI STUDENTI E DELLE FAMIGLIE, E NON RINCORRERE AZIONI E PROGETTI CHE SONO FUORI DALLA REALTA’ E SONO IMMAGINE E NON SOSTANZA.