LAVORA MA NON TI PAGO: QUANDO IL GOVERNO DETTA LEGGE AI PRIVATI MA NON PAGA I SUOI DIPENDENTI

Se una impresa vuole partecipare ad una gara pubblica deve presentare il DURC. Infatti, tale documento va richiesto per tutte le fasi di partecipazione, aggiudicazione provvisoria, aggiudicazione definitiva, stipula contratto, per ogni pagamento degli stati avanzamento lavori o delle prestazioni relative a servizi e forniture, per il certificato di collaudo, per il certificato di regolare esecuzione, per la verifica di conformità, e il pagamento del saldo finale. Addirittura, nell’edilizia privata per la richiesta di permesso di costruire, nella presentazione della SCIA, relativamente alla Ditta appaltatrice dei lavori principali, dei subappaltatori e di tutte le imprese a cottimo, Il DURC deve essere presentato prima dell’inizio lavori.

In sostanza, il  documento unico di regolarità contributiva (DURC), è il certificato che, sulla base di un’ unica richiesta, attesta contestualmente la regolarità contributiva di un’ impresa/lavoratore autonomo per quanto concerne gli adempimenti INPS, INAIL e Cassa Edile (per i lavori), verificati sulla base della rispettiva normativa di riferimento.

Orbene, mentre lo Stato è così preciso e intransingente nei confronti dei privati (condividiamo tale norma) non lo è quando lo stesso agisce come datore di lavoro.

Infatti, ormai, è prassi dover registrare le segnalazioni che il personale della scuola ci fa pervenire per denunciare situazioni, che rimangono sempre più numerosi, di supplenti che, nonostante abbiano svolto il loro lavoro, sono in attesa  anche addirittura dal mese di marzo, delle spettanze mensili per il lavoro svolto. 

Insomma, si rivive nella realtà, la famosa frase del gestore del lotto che si rifiuta di pagare la vincita dell’aspirante genero, con la risposta “NON TI PAGO!!!”, così  brillantemente esposto nel testo della commedia da Eduardo De Filippo. 

Nel nostro caso, poi, la realtà supera la finzione scenica, perchè non si tratta di aver “indovinato” un terno,  ma di aver lavorato per mesi e non aver riscosso lo stipendio spettante ed aver anticipato, nella quasi totalità dei casi, anche soli per i viaggi  per raggiungere la sede di lavoro.

Una situazione assurda e paradossole, per non dire VERGOGNOSA, su cui i VARI MINISTRI CHE SI SONO SUCCEDUTI A VIALE TRASTEVERE, compreso quello attuale, non affrontano in maniera adeguata e definitiva.

Certo, ci si nasconde, dietro all’inefficienza del sistema informatico del MIUR, ma la vera ragione di tale inadempienza risiede sostanzialmente nel fatto che il Governo non stanzia i “fondi” necessari tramite il MEF. 

Proprio così. Il Governo “del fare” e del risolleviamo noi le sorti del paese, quello per intenderci anche della velocità, della capacità di governare, di realizzare “ponti” e “ponticelli”,   non riesce e pagare i propri dipendenti (leggasi i supplenti)  da mesi e mostra di non essere in grado di uscire da questa situazione.

Come al solito,  si specula sulle categorie più deboli, quali quelle del personale precario, sottoponendole a vere e proprio angherie e sfruttamento