IL GOVERNO FA CASSA ANCHE SULLA PELLE DEI PENSIONATI 2021: RIDOTTE LE PENSIONI

La revisione automatica dei coefficienti per il calcolo delle pensioni introdotta con la legge Dini, implacabilmente continua ad erodere l’importo delle nuove pensioni che annualmente vengono attribuite, sia con il sistema contributivo che – in maniera più tenue – con il sistema misto, e quindi… va rivista!
La revisione è stata operata nel 2010, poi nel 2013, successivamente nel 2016, nel 2019 e ancora nel 2021, e ora sarà in vigore fino alla fine del 2022.
Ma in che cosa consiste questa procedura di revisione?
Praticamente viene operata una revisione del coefficiente di trasformazione del montante contributivo per le pensioni per chi si ritira dal lavoro a partire dal mese di gennaio 2021.
Un esempio: chi va in pensione ora, da gennaio, con almeno 67 anni di età e una pensione lorda di 2.500 euro al mese, avrà una riduzione dell’assegno di circa 20 euro al mese rispetto a chi è andato in pensione nel 2020 con i medesimi requisiti (stessa età e stesso montante contributivo)!
Infatti, il montante contributivo utilizzato per il calcolo dell’importo della pensione verrà moltiplicato nel 2021 per il nuovo coefficiente 0,05575, mentre nell’anno appena trascorso per ottenere l’assegno mensile di pensione veniva applicato il coefficiente 0,05604.
La CSE ritiene quindi necessario e urgente attivare un confronto del Governo con le Confederazioni
Sindacali per rivedere questo penalizzante meccanismo.