FIRMATO L’ACCORDO GOVERNO-COSIDDETTE OO.SS RAPPRESENTATIVE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DI LAVORO DEL PERSONALE DELLA SCUOLA

Nella giornata di ieri è stato sottoscritto un accordo politico tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e le cosiddette organizzazioni sindacali rappresentative del comparto scuola.

Oggi, in conseguenza, è previsto un incontro all’Aran per la firma definitiva della parte economica.

Vediamo di analizzare cosa prevede l’accordo, riservandoci un’analisi completa dopo la sottoscrizione del contratto con l’Aran che, come detto, dovrebbe avvenire nella giornata odierna

IL TEMA DEGLI ARRETRATI 2019\2021

Con la sottoscrizione dell’intesa politica si  prevede che occorre procedere preliminarmente a definire la sequenza contrattuale relativa alla solo parte economica attinente al periodo contrattuale 2019\2021, mediante l’anticipazione della sola parte relativa agli stipendi tabellari e componenti fisse del trattamento accessorio.

Tale accordo comporterà la corresponsione nel mese di  dicembre degli arretrati maturati relativi al triennio 2019\2021 pari, almeno secondo le fonti governative, a circa euro 2000 (in media) lorde. Se defalchiamo tale importo delle ritenute previdenziali ed erariali, si potrebbe avere, sempre in media, circa 1000/1300 euro di arretrati

Senza alcuna polemica, vuol dire che un assistente amm.vo, per esempio, potrebbe avere meno di 900 euro nette, a scalare o a scendere per le altre qualifiche professionali. Forse solo un docente delle scuole superiori può aspirare ad ottenere circa 1500 euro nette

Certo, si può dire, di questi tempi, meglio quello che niente, ma ci permettiamo di aggiungere che, certo, vedersi corrispondere per tre anni di vacanza contrattuale circa 300 euro netti all’anno di arretrati (assistente amm.vo) ci fa …..sorridere (per non dire piangere ma di rabbia…)

Comunque chi ha firmato se ne assume la responsabilità perchè riteniamo che si è voluto illudere con gli effetti speciali erogando nel mese di Dicembre stipendio, tredicesima e arretrati per …fare finta che….abbiamo ottenuto il massimo possibile. E da Gennaio 2023, poi, ..nessuno sa dare una risposta perchè allo stato non è stato finanziato nulla !!!!

Con l’accordo, inoltre, viene previsto l’utilizzo di una disponibilità finanziaria pari a 100 milioni di euro, deliberata nel Consiglio dei Ministri proprio nella giornata del 10 novembre ( se dividiamo 100 milioni per 1 milione di addetti nella scuola si hanno circa 100 euro lordi) , da destinare alla componente fissa della retribuzione accessoria (retribuzione professionale per i docenti e compenso individuale accessorio per il personale ATA) per l’anno 2022, nella misura di 85,8 milioni per i docenti e 14,2 milioni per il personale Ata. 

In definitiva, si avrebbe un arretrato (una tantum,) di euro 100 lorde in media (per il solito assistente forse 30/40 euro, sempre una tantum) 

ULTERIORI RISORSE

Le parti hanno assunto l’impegno a reperire ulteriori risorse finanziarie nelle pieghe del bilancio 2023, da destinare alla retribuzione tabellare del personale scolastico. 

Il quantum non è dato sapere ma ….poche decine di euro (forse?)

PER IL MOMENTO RESTA AL PALO LA PARTE NORMATIVA
Nessun impegno viene assunto circa l’accordo sulla parte normativa del contratto, scaduto dal 2019, se non ….ci vediamo, ci sediamo, analizzeremo, e andremo a definire……..

Vengono così mortificate le aspettative, per esempio, di chi svolge funzioni di coordinamento, di responsabile di plesso, di collaboratore del D.S., e dei…..Direttori dei Servizi Generali ed Amministrativi cui era stata promessa la vice dirigenza…….per non parlare dello sviluppo di carriera per gli assistenti verso il profilo di coordinatore amm,vo (norma contrattuale già prevista da precedenti contratti e mai attuata). Sul tema, proprio del personale ata, si fa riferimento in linea generale all’art.52 del D.L.vo 175/2001, rimarcando l’importanza delle progressioni interne, dimenticando che sono 21 anni e diciamo 21 anni che tale articolo esiste e che non è mai stato applicato. Per il DSGA, come detto, nessun accenno concreto alla valorizzazione e al riconoscimento delle responsabilità e al carico di lavoro caduto INTERAMENTE SOLO sulle “loro spalle”. Questo perchè il problema non è solo economico, che pure non viene affrontato, ma anche giuridico e di chiara definizione del ruolo e delle competenze avuto riguardo al rapporto organico e di servizio con il Dirigente Scolastico. 

A margine, concludiamo con il dire che non siamo assolutamente d’accordo con gli ESALTANTI annunci dei massimi esponenti delle cosiddette OO.SS. rappresentative, perchè, se si vuole far passare il principio “era il massimo che si poteva ottenere nell’attuale situazione congiunturale” e che l’accordo “segna l’inizio di una  nuova considerazione per il personale scolastico”, ebbene nè nella forma nè nella sostanza il personale può essere soddisfatto, per cui cerchiamo di essere chiari  ed affermare che dal 2019 non si è stati capaci di obbligare i governi del tempo a sottoscrivere il rinnovo contrattuale, diciamo chiaramente che la scuola a parole è stata considerata come protagonista dell’azione di contrasto ai problemi portati dalla pandemia, ma certamente non è stata trattata al pari di quanto previsto dal rinnovo del contratto per i dipendenti della sanità cui, comunque, va il nostro ringraziamento per quanto fatto e  fa ancora in prima linea per assicurare ai cittadini il massimo delle cure e delle attenzioni, salvando vite umane, ma la scuola, credeteci, ha salvato il paese, e sta continuando a farlo, mediante interventi tesi a contrastare l’interruzione della didattica in presenza.

Proprio l’intervento, in autoformazione, e senza alcun riconoscimento da parte governativa, ha portato i docenti a contrastate in ogni modo il fenomeno del learning loss, cioè la perdita dei livelli di competenze negli studenti dovuta all’interruzione dei percorsi di apprendimento per un periodo prolungato di tempo, per cui ci aspettavamo che in questo contratto si tenesse conto di questo, invece, poco o peggio nulla, se non una “tredicesima più ricca” con l’invito a spenderla per….pagare bollette energetiche, aumenti dei prezzi, prezzi della benzina, etc etc.

Si può pensare che, a fronte di una inflazione che sfiora il 12% , si sottoscrive un contratto scaduto da 4 anni per 100 euro lordi in media al mese (50/60 euro netti) ? Noi riteniamo di NO !!, se qualcuno, poi,  si accontenta e firma, lasciamo al personale della scuola il giudizio e le azioni conseguenziali, perchè accettare sempre passivamente questo trattamento è la solita e perenne offesa al lavoro e alla professionalità di tutto il personale dai docenti al personale ata. 

TESTO DELL’ACCORDO POLITICO SUL RINNOVO DEL CONTRATTO