CHIARIMENTI INPS PER PERMESSI E CONGEDI LEGGE 104

L’INPS ha fornito chiarimenti in ordine a nuove modifiche normative intervenute per i permessi e congedi per beneficiari legge 104-clicca per scaricare

Infatti, da agosto 2022 per disabili gravi con Legge 104 e persone che assistono sono state apportate delle modifiche legislative, per cui è stato necessario avere dall’INPS alcuni chiarimenti in merito. 

In sostanza, dopo l’approvazione della nuova legge lo scorso 30 giugno 2022, sono entrate in vigore da agosto novità per quanto riguarda i diritti dei lavoratori dipendenti chiamati ad assistere familiari con disabilità grave.

Le novità riguardano soprattutto permessi legati alla Legge 104 e congedo straordinario di due anni per gli stessi beneficiari della 104.

L’INPS chiarisce che la nuova normativa  elimina il cosiddetto referente unico dell’assistenza: se, infatti, prima, ad esclusione dei genitori, non poteva essere riconosciuta la possibilità di avere permessi retribuiti per l’assistenza alla stessa persona in situazione di disabilità grave a più di un lavoratore dipendente, ora la nuova legge stabilisce che possono usufruire dei permessi per la Legge 104, sempre nel limite complessivo di tre giorni, più soggetti e in alternativa tra loro per assistere una persona con grave disabilità.

Il lavoratore che assiste un familiare con disabilità grave ha diritto a tre giorni al mese di permesso retribuito e il lavoratore beneficiario del permesso per l’assistenza di una persona con Legge 104 può essere:

  • coniuge;
  • convivente di fatto;
  • parte dell’unione civile;
  • parente o affine entro il secondo grado.

In caso di mancanza delle persone appena citate, il diritto di usufruire di permessi per l’assistenza di persona con grave disabilità è riconosciuta a parenti o affini entro il terzo grado.

L’Inps ha, inoltre, chiarito che i giorni di permesso mensile sono coperti da contribuzione figurativa.

L’INPS, relativamente ai  congedi straordinari di due anni per l’assistenza a familiari disabili in situazione di gravità, ha chiarito che tale possibilità si estende anche al convivente di fatto, che rientra ora tra i soggetti individuati prioritariamente per avere il congedo, al pari del coniuge e della parte dell’unione civile.

Come chiarito dall’Inps, possono d’ora in poi, fruire del congedo straordinario di due anni per l’assistenza di familiare disabile le seguenti categorie di persone:

  • il coniuge convivente, o la parte dell’unione civile convivente, o convivente di fatto della persona disabile in situazione di gravità;
  • il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente, o della parte dell’unione civile convivente, o del convivente di fatto;
  • uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità;
  • uno dei fratelli o sorelle conviventi della persona disabile in situazione di gravità se coniuge convivente, parte dell’unione civile convivente, convivente di fatto, entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile siano deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • un parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità se coniuge convivente, parte dell’unione civile convivente, convivente di fatto, entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile siano deceduti o affetti da patologie invalidanti.

L’Inps ha chiaramente spiegato che il diritto al congedo straordinario si può esercitare anche se la convivenza è stata instaurata successivamente alla richiesta di congedo stesso.