RECOVERY FUND: IL TESTO PRESENTATO ALLA CAMERA – MODIFICHE SISTEMA RECLUTAMENTO PERSONALE SCOLASTICO

Il Parlamento ha ricevuto finalmente il testo del Piano nazionale di Ripresa e resilienza approvato nella seduta svoltasi nella serata di sabato dal Consiglio dei Ministri. Dopo l’approvazione da parte del Parlamento detto piano verrà trasmesso alla Commissione europea entro il 30 aprile 2021. 

Il Piano di ripresa prevede una serie di investimenti e riforme formulate allo scopo di migliorare l’equità, l’efficienza e la competitività del Paese, un Fondo di recupero volto ad arginare l’impatto devastante del coronavirus.

Il piano italiano prevede investimenti e progetti per un totale di 222,1 miliardi di euro, di cui 191,5 provenienti da finanziamenti europei e 30,6 miliardi stanziati dal nostro Paese e che andranno in un Fondo Complementare. Questi ultimi serviranno per finanziare tutti quei progetti utili per il rilancio del nostro Paese ma che non possono essere finanziati dal Recovery Fund europeo.

Ai progetti del Piano si affiancano anche quattro grandi riforme: Pubblica Amministrazione, Giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza, alle quali si aggiunge anche una riforma fiscale per affrontate il tema delle imposte e dei sussidi ambientali.

Il PNRR italiano a opera del governo Draghi mantiene inalterate le sei missioni perseguite anche dal precedente governo: 

  • digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
  • rivoluzione verde e transizione ecologica;
  • infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  • istruzione e ricerca;
  • inclusione e coesione;
  • salute.

Il 17% delle risorse stanziate, circa 32 miliardi di euro, andranno agli investimenti per l’istruzione. Si parla di interventi di edilizia scolastica, ammodernamento delle scuole con le ultime tecnologie che seguono il concetto di “Scuola 4.0“.

Verrà rafforzato il sistema educativo, a partire dagli asili nido e dai servizi di educazione e cura per la prima infanzia, proseguendo con il rafforzamento dell’istruzione professionalizzante e dell’insegnamento delle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics),  mediante il miglioramento dei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti.

Si punterà anche a una riforma dei dottorati di ricerca con l’introduzione di nuovi dottorati per la Pubblica Amministrazione e il patrimonio culturale.

 MIGLIORAMENTO DEI PROCESSI DI RECLUTAMENTO E DI FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI

Il rafforzamento dell’offerta formativa presuppone un miglioramento delle competenze del corpo docente in servizio, a partire dal suo reclutamento. A tal fine, la riforma del sistema di reclutamento dei docenti ridisegna le procedure concorsuali per l’immissione nei ruoli del personale docente rafforzando, secondo modalità innovative, l’anno di formazione e prova, mediante una più efficace integrazione tra la formazione disciplinare e laboratoriale con l’esperienza professionale nelle istituzioni scolastiche. Completa il processo di rafforzamento delle competenze una riforma che introduce un sistema di formazione continua in servizio. Questo, insieme ad una migliore pianificazione del bisogno di insegnanti, consentirà di affrontare il cronico mismatching territoriale”.

Anche nel testo definitivo si fa quindi riferimento a tre importanti pilastri:

  • Una rinefinizione delle procedure concorsuali per l’immissione in ruolo del personale docente secondo modalità innovative
  • Un anno di formazione e prova mediante un’efficace integrazione fra formazione disciplinare e laboratoriale con l’esperienza professionale
  • Un sistema di formazione continua in servizio.

RIFORMA 2.1: RIFORMA DEL SISTEMA DI RECLUTAMENTO DEI DOCENTI

L’attuale sistema di reclutamento degli insegnanti richiede una revisione finalizzata a poter coprire, con regolarità e stabilità, le cattedre disponibili con insegnanti di ruolo. Tale misura ha l’obiettivo strategico di comportare un significativo miglioramento della qualità del sistema educativo del nostro Paese che non può non passare attraverso un innalzamento delle professionalità del personale scolastico. Il processo normativo sarà avviato nel 2021 e concluso nel 2022″.

Rispetto alla bozza circolata nei giorni scorsi, pur prevedendosi una ridefinizione delle procedure concorsuali per l’immissione in ruolo, scompare il riferimento alla semplificazione delle attuali procedure di concorso pubblico attraverso la valutazione dei titoli culturali e di servizio e lo svolgimento di una prova computer based si forma una graduatoria per coprire tutti i posti vacanti e disponibili.

RIFORMA 2.2: SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE E FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER DIRIGENTI SCOLASTICI, DOCENTI E PERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO

La riforma mira a costruire un sistema di formazione di qualità per il personale della scuola in linea con un continuo sviluppo professionale e di carriera, attraverso l’istituzione di un organismo qualificato, deputato alle linee di indirizzo della formazione del personale scolastico in linea con gli standard europei attraverso corsi erogati on line, alla selezione e al coordinamento delle iniziative formative, che saranno collegate alle progressioni di carriera, come previsto nella riforma relativa al reclutamento.

La Scuola di Alta Formazione sarà una struttura leggera e sarà funzionale all’erogazione on line dei corsi di formazione dotata di un comitato tecnico-scientifico di elevato profilo professionale (Presidenti di INDIRE, INVALSI, Accademia dei Lincei, rappresentanti OCSE e UNESCO, direttori dei Dipartimenti universitari di pedagogia che partecipano in ragione del loro incarico e senza oneri ulteriori). Le funzioni amministrative saranno garantite dal Dipartimento per il sistema educativo di istruzione formazione. La Scuola svolgerà funzioni di indirizzo e coordinamento dell’attività formativa, che si svolgerà solo on line, per tutto il personale scolastico. Saranno coinvolti, non solo Indire e Invalsi ma anche Università italiane e straniere. L’attuazione della riforma sarà a carico del Ministero dell’Istruzione. La promulgazione della legge è prevista nel 2022 e la piena attuazione della riforma avverrà entro il 2025. 

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