DOCENTI PRECARI IN POSSESSO DEL TITOLO DI SOSTEGNO PENALIZZATI DAL MINISTERO E OFFESI DALL’ORDINANZA DEL GIUDICE DEL LAVORO DI FOGGIA

Abbiamo ricevuto un comunicato stampa da parte di 18 docenti precari in possesso del titolo di specializzazione per l’accesso su posti di sostegno.

Dalla lettura del predetto comunicato, emerge in tutta la sua gravità quanto da noi già denunciato da tempo e che riguarda di come è stato programmato da parte del Ministero dell’Istruzione l’algoritmo attraverso cui vengono conferite le supplenze annuali al personale docente.

Infatti, i ricorrenti docenti, tutti in possesso del titolo di specializzazione per il sostegno, nel conferimento delle supplenze da parte dell’UST di Foggia, non sono stati destinatari di incarico annuale, nonostante gli stessi risultino regolarmente inclusi in GPS 1^ FASCIA e con punteggio superiore ad altri aspiranti.

In sostanza, il famigerato algoritmo del Ministero ha individuato docenti che non sono in possesso del titolo di specializzazione per il sostegno, e addirittura inclusi in 2^ fascia nelle GPS, a cui, per il semplice fatto che gli stessi appartengono alle cosiddette categorie protette come definite dalla legge 68/199 (invalidi, orfani, etc), è stata conferito incarico annuale su posto di sostegno (le cosiddette graduatorie incrociate). 

Ora, è ben noto che per accedere su posti di sostegno occorre essere in possesso del titolo di specializzazione conseguito, dopo un lungo e faticoso percorso (che inizia con le prove selettive) di formazione ( a pagamento dei docenti fra 3500 e 4000 euro) che si svolge presso le Università statali.

Tali docenti, dopo aver per l’a.a. 2021/2022, conseguito il titolo di specializzazione, si sono inclusi, in occasione dell’aggiornamento delle GPS della provincia di Foggia, nella prima fascia,  in quanto specializzati.

Stante, però, la scopertura di posti da destinare alle cosiddette categorie protette (leggasi legge 68/1999), l’algoritmo ministeriale, e per esso l’UST di Foggia, ha conferito un certo numero di nomine a docenti specializzati per poi, passare, scavalcando gli altri specializzati inclusi in graduatoria 1^ fascia, a docenti privi del predetto titolo, in ciò creando un grave nocumento sia ai docenti legittimati ad ottenere la nomina sia, e cosa certamente ancora  più importante, agli alunni disabili che si sono visti assegnati docenti privi del titolo, delle competenze e conoscenze previste dalla normativa (leggasi legge 104). Certo si tratta, di docenti in possesso di laurea, certo con competenze didattiche sufficienti per poter insegnare, ma, che, ovviamente, non sono in possesso dei requisiti di legge per accedere sui posti di sostegno.

I docenti ricorrenti, nonostante la diffida all’UST di Foggia, a cui, fra l’altro, è stato comunicato come alcuni UST provinciali, hanno corretto l’algoritmo (leggasi Benevento) ed hanno conferito nomine solo a docenti specializzati, non tenendo in alcuna considerazione l’appartenenza alle categorie protette ove il docente fosse stato sprovvisto del relativo titolo di accesso, si sono visti rigettare l’esposto gerarchico proposto.

Alla risposta negativa, infatti, dell’UST di Foggia, di rivedere in autotutela (come fatto da Benevento per esempio) quanto erroneamente disposto dal Ministero, hanno, riponendo fiducia nell’amministrazione giudiziaria (???) prodotto ricorso d’urgenza al Tribunale del Lavoro di Foggia.

Il G.O. adito, nell’adunanza del 15 dicembre u.s., atteso che per la decisione d’urgenza occorre che siano presenti due presupposti a suffragare l’esame del ricorso (e quindi l’eventuale accoglimento) e cioe’ il “Fumus boni iuris” (consistente nell’accertata e presumibile violazione di legge) e “Periculum in mora” (ossia un danno irreparabile per i cittadini/docenti destinatari del provvedimento amministrativo), ha esaminato il solo “periculum” affermando che, sostanzialmente, il fatto che i docenti ricorrenti siano senza lavoro, e quindi senza stipendio, non giustifica l’urgenza dell’esame del ricorso ed ha rinviato la decisione…..

Cosa dire ?  possiamo essere d’accordo con quanto affermato dai ricorrenti con il comunicato stampa laddove si afferma che si tratta di una “soluzione pilatesca”, fatta solo per non approfondire la grave situazione venutasi a creare in danno sia dei docenti che degli alunni disabili ? Riteniamo proprio di essere in sintonia con i ricorrenti, ai quali esprimiamo la nostra solidarietà e stigmatizziamo la frettolosa decisione  da parte del Tribunale del Lavoro di Foggia (non nuovo dobbiamo dirlo, senza alcuna offesa, a queste decisioni e a continui rinvii …), augurandoci che la decisione del merito del ricorso sia oggetto di un celere fissazione dell’udienza e il tutto venga esaminato con la serenità necessaria per tutelare i diritti degli alunni disabili e dei lavoratori specializzati.

Comunicato stampa firmato