CONCORSO ABILITANTE 2020: ABBIAMO SENTITO NEL MERITO IL SEN.PITTONI

Il concorso straordinario abilitante del 2020 riservato ai precari con 3 annualità di servizio è  certamente una delle pagine più buie del nostro ordinamento scolastico.

Tale concorso straordinario abilitante, previsto dal DL n. 126/2019 (e convertito in legge n. 159/2019), è stato bandito con DD n. 497/2020 e successivamente integrato con DD n. 748/2020, gli aspiranti, in possesso dei requisiti previsti dal bando hanno presentato le relative domande di partecipazione entro il 15 giugno 2020 e pagato la relativa tassa di iscrizione al concorso.

E’ intervenuto, poi, il decreto n. 73/2021, convertito in legge n. 106/2021 che, modificando quanto previsto dal DL 126/2019 relativamente al concorso straordinario 2020 per il ruolo, è intervenuto anche su quello per l’abilitazione,  abrogando (ancor prima di essere in atto) l’emanazione del decreto che doveva stabilire i contenuti della prova orale di abilitazione, motivo  per cui i docenti interessati si sono visti destinatari di una nuova norma che li ha obbligati a  intraprendere un percorso universitario così come si evince dall’articolo 44 del decreto legge n. 36 convertito con modificazioni dalla legge del 29 giugno 2022, n. 79, al fine di poter successivamente partecipare alle prove concorsuali.

Relativamente, comunque, al concorso straordinario abilitante 2020, a distanza di quasi tre anni, non si è saputo più nulla, eppure il Ministero avrebbe dovuto bandire la procedura entro il 31 dicembre 2021: ma questa è stata rimandata all’anno seguente e, poi, svanita nel nulla.

La situazione di tali aspiranti è stata ripresa dal D.L. 36/22 convertito in legge 79/2022 (cosiddetta riforma del reclutamento del Ministro Bianchi in attuazione del PNRR). Infatti, con tale legge è stato stabilito che:

  • i docenti che sono già abilitati e quelli che sono già in possesso del titolo di specializzazione su sostegno possono conseguire un’ulteriore abilitazione in altra Classe di Concorso/grado di istruzione;
  • gli interessati devono essere in possesso del titolo di studio che conferisce accesso alla Classe di Concorso, in relazione alla quale conseguire l’abilitazione;
  • l’abilitazione si ottiene attraverso l’acquisizione di 30 CFU/CFA percorso universitario e accademico di formazione iniziale;
  • dei 30 CFU/CFA ricordiamo che: 20 vanno acquisiti nell’ambito delle metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento, mentre 10 devono essere di tirocinio diretto;
  • per ogni CFU/CFA l’impegno in presenza nelle classi dell’aspirante docente deve essere di ALMENO 12 ore

Insomma, secondo gli intendimenti del dicastero a guida Bianchi, il concorso abilitante 2020 era di fatto superato dalle nuove norme sul reclutamento, per cui gli interessati devono sottoporsi alla procedura abilitante selettiva.

Una situazione paradossale, che di fatto subordina il conseguimento dell’abilitazione allo svolgimento delle procedure per il reclutamento dei precari, mortificando quei docenti di ruolo  che da anni chiedono l’attivazione di percorsi abilitanti senza selezione in ingresso.

Ancor più, molti iscritti al sindacato e varie associazioni e gruppi dei docenti “cosiddetti ingabbiati”, ci hanno contattato esprimendo la preoccupazione circa l’attivazione di percorsi di reclutamento volte ad assumere i docenti precari, con soli tre anni di servizio, da GPS (anche di II fascia). I “docenti ingabbiati”  lamentano e denunciano la loro difficile situazione che li vedrebbe nuovamente penalizzati, come già successo con il concorso straordinario e straordinario bis (che li ha visti esclusi da tali procedure di reclutamento e conseguimento dell’abilitazione). 

Non può disconoscersi, certo, che occorre definitivamente porre rimedio ad un  sistema di reclutamento che non ha mai risolto il doloroso fenomeno del personale precario (costretto il più delle volte a girovagare per l’Italia senza speranza di poter ottenere l’incarico a tempo indeterminato, con conseguenti e gravi riflessi sulla tenuta del sistema e danni al principio della continuità didattica agli studenti)  

A fronte di tale delicata situazione abbiamo nella giornata di ieri sentito per le vie brevi il Sen. Pittoni, già Presidente Commissione Cultura Senato ed oggi impegnato in prima linea nel settore scuola quale responsabile del Dipartimento Scuola della Lega. Deve essere riconosciuto al Sen. Pittoni il merido di essere “prima di tutto una persona” e poi “un politico”  disponibile e sempre attento a tutti i problemi della scuola e del personale scolastico.

Ed è stato questo il motivo per cui ci siamo rivolti a lui, perchè è unanimente riconosciuto come uno dei pochi, se non l’unico, che, nel suo mandato parlamentare ha  ricevuto i docenti in Senato, rispondendo personalmente al cellulare, alle email per risolvere le istanze di tutto il personale, sia esso precario che di ruolo.

Sulla questione dei “docenti ingabbiati” è stato chiaro e diretto: “Occorre attivare da subito un percorso abilitante tipo i PAS, senza alcuna prova preselettiva perchè si tratta di docenti che da anni operano nella scuola per cui non c’è bisogno di alcuna selezione preventiva”

Il Sen, Pittoni ha ribadito che procedere con l’indizione di nuovi concorsi, vista l’urgenza di coprire i posti e di assumere il personale mancante, potrebbe risultare problematico,  per cui la risposta più concreta non può essere che l’attivazione di Percorsi Abilitanti Speciali- PAS- per tutti coloro che sono in possesso dei requisiti per accedervi, così da disporre di un “serbatoio” più ampio possibile da cui attingere per le future procedure assunzionali. 

A margine dell’incontro il Sen. Pittoni ha anche assicurato che sta seguendo da vicino la questione relativa al concorso per dirigenti scolastici 2017.  A tal fine, sollecita una definizione della questione che ponga rimedio a un concorso in maniera non del tutto chiara. 

Siamo grati al Sen, Pittoni per aver ascoltato le nostre richieste per cui ci siamo riservati di chiedere un incontro formale a nome della FLP SCUOLA NAZIONALE  per una analisi complessiva della situazione del personale scolastico.