ASSUNZIONI E CONFERIMENTO NOMINE ANNUALI TRAMITE ALGORITMO: SI RIPETERA’ QUANTO SUCCESSO NEL 2016/2017 ?

Alla notizia che centinaia di migliaia di docenti inseriti in GPS di 1^ e 2^ fascia dovranno affidarsi all’algoritmo predisposto dal Ministero per vedersi assegnata, a seguito presentazione istanza, la nomina in ruolo e, in subordine, la supplenza annuale, sta facendo venire i “brividi” agli interessati e a chi, come la FLP SCUOLA FOGGIA, ha buona memoria della gestione delle assegnazioni tramite algoritmo 

Infatti, tutti non dimenticano ciò che successe nelle assegnazioni dei docenti italiani per l’anno 2016/2017 . Una storia che finisce con i codici inscatolati e spediti in soffitta, qualche decina di migliaia di cause da parte dei docenti contro il ministero, e un pasticcio di cui si è discusso tanto dove non si è ancora certi, a distanza di 5 anni, su quali possano essere state le cause e le responsabilità. 

Cosa è realmente accaduto: Le operazioni di mobilità dell’anno 2016/17, successive all’immissione in ruolo disposte dal Governo Renzi con la legge 107, furono gestite dal Ministero, guidato all’epoca dalla Ministra Giannini (un fallimento totale il suo dicastero)  da un algoritmo realizzato, come si è avuto modo di apprendere da una inchiesta del programma televisivo PRESA DIRETTA-  CLICCA QUI-  da Finmeccanica e HP Italia, che vinsero un bando di gara del Ministero dell’Istruzione di 117 milioni di euro per la gestione dei processi informatici.

Una parte di questo bando riguardava la creazione di un algoritmo per l’assegnazione delle cattedre ai docenti. Costo 444mila euro.

Ebbene, l’algoritmo prevedeva la raccolta per via telematica delle domande di mobilità, per cui  al ministero hanno inserito i dati dei docenti in questo software.

La gestione della mobilità avrebbe dovuto funzionare così:

  • Il ministero, tramite gli uffici scolastici provinciali,  doveva procedere a valutare la domanda dei docenti, cui era consentito di esprimere massimo 15 sedi in ordine di preferenza (come si prevede oggi per le supplenze ma addirittura 100 nel nostro caso);
  • L’algoritmo doveva processare  i dati inseriti nel sistema e  designare per ogni docente il posto vacante, dando precedenza al punteggio più alto nelle operazioni di mobilità avendo riguardo  all’ordine delle   15 opzioni possibili.
  • Verificate tali preferenze, appena trovava il posto libero, lo  doveva assegnare al docente interessato in base al punteggio attribuito dalla valutazione dei titoli prodotti.

La precedenza, stando all’ordinanza ministeriale, sarebbe dovuta andare al docente con il punteggio più alto in base ai titoli di servizio, culturali e di famiglia (ivi compresa legge 104), privilegiando le prime scelte dei candidati con punteggio più alto. 

Nei fatti, però, le cose non hanno funzionato. 

L’algoritmo,  in molti casi, ha dato la precedenza alla prima destinazione scelta piuttosto che al punteggio, come prevedeva l’ordinanza ministeriale con il risultato che taluni docenti con punteggio per esempio di 50,  che avevano messo tra le destinazioni preferite il comune di Foggia e  in seconda posizione quello di Cerignola, sono stati scavalcati da chi con punteggio 40 aveva messo  per prima Cerignola, di fatto falsificando una parte delle assegnazioni che non rispettavano le regole dell’ordinanza che, per l’appunto, dava priorità al punteggio e  non all’ordine delle preferenze espresse.

La cosa più grave, poi, si è avuta con l’assegnazione di docenti in province del Nord indicate al 15 posto pur vantando punti 50 e assegnazione di docenti nella provincia di Foggia con punti 20 !!!

Il grande  pasticcio delle assegnazioni, che ancora oggi vede dei contenziosi pendenti presso tribunali e Corte di Appello, non è stato ancora del tutto risolto (ci sono state migliaia di cause di cui molte ancora in corso).

Coloro i quali, tramite gli studi legali, hanno avuto la possibilità di visionare l’algoritmo sorgente del Miur ed  hanno potuto sottoporre  i codici all’analisi di alcuni tecnici dell’Università La Sapienza e di Tor Vergata, avrebbero  evidenziato “che non sono stati osservati i più basilari criteri di programmazione che notoriamente si applicano” e che “Non si comprende quali siano le ragioni che hanno indotto il programmatore a creare un sistema ampolloso, ridondante e non orientato alla manutenibilità”.

I tecnici hanno anche scritto che,  inoltre,  “l’aver articolato in tale maniera un algoritmo che doveva svolgere funzioni relativamente semplici  è anche sinonimo di un lavoro confuso e frammentario, più volte maneggiato nel tempo anche da parte di programmatori diversi che hanno osservato standard di descrizione differenti”. 

Ma oltre alla parte tecnica, gli ingegneri hanno evidenziato che al netto dell’ ‘ampollosità’ potrebbero aver causato dei problemi anche i momenti in cui sono stati immessi i dati dei docenti. Ma che al momento non è possibile ricostruire tutta la sequela di operazioni. E le ipotesi del malfunzionamento dell’algoritmo sono state: 

  1. Parte del codice è stato ‘copiato’ dal precedente algoritmo per l’assegnazione degli insegnanti, che privilegiava la prima scelta al punteggio attribuito in base ai titoli prodotti; 
  2.  Errori nell’immissione dei dati. 

Insomma, per dirla tutta, dobbiamo augurarci che l’algoritmo che il Ministero intende utilizzare per il conferimento delle nomine a tempo determinato da GPS 1^ E 2^ FASCIA non ricalchi e non utilizzi il sistema del tutto fallace dell’anno 2016/2017 e che ha procurato gravi danni a tante famiglie sballottate al Nord pur vantando punteggi che avrebbero consentito la permanenza nella propria provincia.

Riteniamo, pertanto, che quelle OO.SS. cosiddette rappresentative e che sono invitate dal Ministero per l’informativa sul sistema di assegnazione delle sedi abbiano contezza e chiedano sicurezze  che tale algoritmo non sia di diretta provenienza da quello usato nel 2016, perchè ciò potrebbe determinare le stesse situazioni di 5 anni fa, con ripercussioni gravissime per il regolare inizio dell’anno scolastico e le posizioni giuridiche del personale docente. Per quanto ci riguarda già esprimiamo forti dubbi sulla gestione di queste fasi di immissione in ruolo atteso, per esempio, come la Calabria già deve rifare le nomine della prima fase per evidenti errori di gestione, mentre ci giungono notizie, anche se da verificare, che anche in provincia di Foggia il sistema abbia assegnato la nomina a docenti che avevano inviato la rinuncia, ovvero nomine effettuate a favore di docenti che sono stati depennati a seguito pubblicazione della sentenza relativa al diploma magistrale. 

Ribadiamo che la procedura che il Ministero adotterà (ormai siamo certi che questo Ministro Bianchi, diretto adepto del del duo Azzolina-Arcuri, non ascolta nessuno e non rispetta le prerogative del personale calpestando diritti contrattualmente garantiti) produrrà solo  confusione, difficoltà nella scelta delle sedi da parte del personale scolastico, chiamato ad esprimere le preferenze delle sedi scolastiche tenendo conto sia della tipologia di posto e classi di concorso in cui si è  incluso che delle stesse disponibilità di posto (pensiamo per un momento a coloro che sono inclusi in 5 o 6 classi di concorso!!!), possibili contenziosi.

Il tutto, poi, deve essere considerato con l’auspicio che non si verifichi quanto sopra enunciato a proposito dell’ALGORITMO DEL 2016 INVENTATO DALLA MINISTRA DEL TEMPO GIANNINI (sarà un caso che Giannini e Bianchi vengono tutti e due dal mondo dell’Università ???).

Certo la preoccupazione è grande, atteso che i docenti in Italia inseriti in GPS (prima e seconda) sono oltre 700 mila e ognuno potrebbe essere chiamato ad esprimere 100 preferenze per cui i dati che l’algoritmo sarebbe chiamato ad elaborare saranno una enormità e con sfaccettature e condizioni di accoglimento diversificate.