SOSPENSIONE DELLE LEZIONI NELLE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO IN PUGLIA, ECCETTO L’INFANZIA: UNA DECISIONE INSPIEGABILE E CHE APRE NUMEROSI PROBLEMI

Con lORDINANZA n,407 IL PRESIDENTE EMILIANO, alla luce della gravità della situazione epidemiologica nel territorio regionale,  ha disposto la sospensione delle lezioni dal 30 ottobre al 24 novembre per tutte le scuole di ogni ordine e grado,  fatta eccezione per la scuola dell’infanzia.

In sostanza, quindi, restano aperte le scuole dell’infanzia, per le quali non vi è infatti obbligo di frequenza per i bambini, fermo restando la raccomandazione a portare i  figli a scuola solo nei casi di assoluta necessità per gli equilibri di vita della famiglia.
Le Istituzione Scolastiche di ogni ordine e grado devono comunicare, ogni lunedì della settimana, all’Ufficio Scolastico Regionale e al Dipartimento della Salute ( [email protected] ) il numero degli studenti e il numero del personale scolastico positivi o in quarantena, nonché tutti i provvedimenti di sospensione dell’attività didattica adottati a causa dell’emergenza covid.

Nella stessa ordinanza si legge che, dall’esame dei dati contenuti nei rapporti di monitoraggio dell’emergenza epidemiologia da Covid-19 nel territorio pugliese, emerge un notevole incremento dell’andamento dei contagi nelle comunità scolastiche, con almeno 417 casi di positività al virus ascrivibili a studenti e 151 al personale della scuola, con una crescita allarmante dei casi (contagi rilevati in ben 286 scuole), tale da evidenziare una particolare situazione di rischio e criticità a livello territoriale che necessità dell’immediata adozione di misure più stringenti nell’intero settore scolastico.

Dalla lettura ed esame della ordinanza emerge in tutta chiarezza che la decisione di Emiliano scaturisce a seguito del  diffondersi a scuola dell’infezione, mentre è a tutti noto che proprio le scuole sono il luogo più sicuro proprio per tutte le misure che le stesse scuole, nessuna esclusa, ha posto in essere.

D’altra parte la diffusione del virus appare evidente che è importata nelle scuole e non è prodotta nelle scuole.

Se possiamo definirla così , “l’importazione” dipende da altri fattori quali quello dell’allentamento delle misure di prevenzione fatte d’estate (si sa bene per quali fini e in preparazione di quello che doveva farsi a settembre in Puglia….), dalla mancata attivazione di sistemi di trasporto privati da integrare a quelli pubblici (perchè non investire, stante l’urgenza, nella locazione di autobus, fermi da mesi, dei privati per allentare il notevole assembramento di tanti giovani che si recano a scuola con mezzi pubblici?). Fallace è anche stata ed è tutt’ora l’attività sia di prevenzione che di repressione delle condotte “irresponsabili” cui nelle notti, e non solo nei giorni di movida, si è costretti ad assistere in tutti i comuni della regione Puglia. A questo aggiungiamo il mancato controllo per chi si è recato all’estero o viene dall’estero, il mancato controllo di coloro che si spostano, per lavoro od altro, da una regione all’altro senza essere poi monitorato, e tantissime altre inadempienze.

Ed ecco che a queste inadempienze si risponde con : la SOSPENSIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO….quale strumento di contrasto alla diffusione del COVID 19 !!!

D’altra parte il sistema sanitario è alla paralisi completa, dopo che Emiliano aveva assicurato (quante bugie in questi mesi per ovvi motivi a tutti noti…) dell’enorme sforzo compiuto per cautelarsi nei mesi invernali. Invece assistiamo alla difficoltà di fare tamponi, a meno che ci si possa rivolgere ultimamente a strutture private che, al di là della spesa da sostenere, richiede anche lunghi tempi d’attesa. Non parliamo, poi, dell’assenza di rintracciamento che dovrebbe essere svolta dall’ASL per tutti coloro che sono venuti a contatto con il soggetto positivo: PRATICAMENTE NULLA, ATTESE DI OLTRE 10 GIORNI ADDIRITTURA PER I SOLI FAMILIARI PER ESSERE SOTTOPOSTI A CONTROLLI E CHE, NELLE MORE, POSSONO SPOSTARSI E INFETTARE.

E allora come  pensa Emiliano di risolvere:  CHIUDIAMO, ANZI, SOSPENDIAMO LE LEZIONI, MA NON L’INFANZIA.

PERCHE’ Presidente Emiliano, l’infanzia no ?  ce lo spieghi e se lo faccia spiegare dagli illustri consulenti, lautamente pagati o ricompensati con cariche assessorili a 20 mila euro al mese (vero Lopalco  ?). Se la scuola è luogo nel quale si può contrarre il Covid 19 perchè escludere l’infanzia ? E’ immune tale settore dell’istruzione ? Che scelleratezza ed approssimazione…

Noi non siamo assolutamente d’accordo per la scelta operata che,  pur volendo nelle intenzioni salvaguardare la salute degli studenti e dei docenti, di fatto  MASCHERA IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DI PREVENZIONE  DAL VIRUS E DELL’ASSOLUTA MANCANZA DI UNA STRATEGIA ADEGUATA.

A quanto detto, la sterile ordinanza, fra l’altro, aggiunge che gli studenti  devono utilizzare i laboratori e gli studenti  diversamente abili devono recarsi a scuola…..

Ma Emiliano è a conoscenza di come si fa una lezione? ha conoscenza di come si realizza l’integrazione scolastica ? Lo sa Emiliano che la maggior parte dei dirigenti scolastici sta imponendo ai docenti di fare didattica a distanza recandosi però a scuola, nonostante le conclamate difficoltà di collegamento che hanno tante scuole? Lo sa Emiliano che è impossibile per il docente curriculare fare sia DaD che integrazione scolastica in presenza con l’alunno diversamente abile ? Lo sa Emiliano che il docente di sostegno svolge 18 ore settimanali nella scuola secondaria e 22 ore nella primaria ?  Non vorremmo che il Presidente stia pensando di tornare indietro alle classi speciali raggruppando gli alunni diversamente abini in tali classi e fare lezione esclusivamente agli stessi da parte dei docenti di sostegno…..

Presidente, la sua decisione, assunta probabilmente dietro impulso dei suoi consulenti e del suo fido assessore Lopalco, più presente in tutte le televisioni pubbliche e private (con altrettanti compensi….sia inteso) che al suo posto di lavoro, non ha coinvolto i rappresentanti del mondo della scuola, una decisione autonoma e “monarchica” che fa a pugni con la scuola cui, pure, la sua ordinanza ministeriale è rivolta.

Non vogliamo pensare che lei abbia sentito la direttrice dell’ufficio scolastico regionale per la Puglia, perchè in questo caso la cosa sarebbe ancora più grave proprio per il fatto che, colei che dovrebbe rappresentarle e difendere il servizio scolastico, con tutti i suoi operatori, si è invece inchinata alla “ragion di stato” e di tutela del proprio posto di direttore generale che, come ben si sa, è di determinazione (scelta..)  politica e non certo quale vincitrice di concorso  (con la ovvia conseguenza di essere così autonoma dal potere politico…). ADDIRITTURA, ALLO STATO, LA DIRETTRICE CAMMALLERI ANCORA NON PUBBLICA SUL SITO L’ORDINANZA REGIONALE….E’ GIA’ QUESTO E’ UN TUTTO DIRE…..

Con quanto detto, non vogliamo certamente dare ragione alla Azzolina , la quale ripetutamente  afferma che la scuola deve rimanere aperta, che l’ha diffidata a riaprire (d’altra parte la maggiore responsabile di tutto ciò è proprio lei) ciò che denunciamo è l’assoluta “superficialità” con cui non si sono  per tempo create le condizioni reali di prevenzione, non si sono, durante i mesi estivi, create, come già detto, le condizioni per affrontare la prevista seconda ondata in maniera adeguata e  non certo con i banchi con le rotelle !!!

Non possiamo,  anche, non aggiungere che vi è comunque un grave pregiudizio per le famiglie che si vedono costrette a tenere a casa i propri figli e non sanno “a quale santo votarsi” per andare a lavorare…Pensiamo ai tantissimi genitori che lavorano nel settore privato, pensiamo a chi svolge un lavoro autonomo, pensiamo agli stessi docenti che devono recarsi a scuola ed anni figli nelle scuole del primo ciclo, pensiamo insomma alle difficoltà (non tutti hanno nonni e parenti cui affidare i piccoli e…poi…come fa un nonno non avvezzo alla tecnologia ad aiutare il proprio nipote delle prime classi di scuola primaria a collegarsi con la scuola o il docente ?) che incontrano tutti coloro che comunque devono andare a svolgere una qualsiasi attività lavorativa e che si vedono “obbligati” a stare a casa. Ritiene il sig. Presidente che tutti abbiano le possibilità economiche per consentirsi, ammesso che se ne trovino (con il rischio di altra promiscuità…in casa), di assumere (ovviamente in nero) una aiutante….esperta ?

Dal suo canto la direttrice dell’USR PUGLIA, dott.ssa Anna Cammalleri, nonostante la ricezione con largo anticipo (si deve ritenere che sicuramente è stata coinvolta in tale scelta) della ordinanza regionale e nonostante la nota-1934-del-26-ottobre-2020-indicazioni-operative-svolgimento-attivita-didattiche-nelle-scuole-del-territorio-nazionale-in-materia-di-didattica-digitale-integrata preveda l’intervento di coordinamento ed indicazioni da parte degli uffici periferici del Ministero, ben si è guardata e si guarda dal dare indicazioni a valere per tutte le scuole della regione.

Molti docenti, inoltre, ci chiedono come la scuola si deve organizzare fra DID, IN PRESENZA, LABORATORIO E ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI.

In merito riteniamo che un “saggio dirigente scolastico”, a fronte della assoluta mancanza di indicazioni e suggerimenti da parte dell’USR, da ovviamente adattare, usufruendo degli spazi di autonomia che la normativa offre, alla specificità territoriale e alle condizioni e strumentazioni della scuola, debba coinvolgere ed ascoltare le proposte del Collegio dei docenti e insieme decidere le soluzioni migliori per assicurare il diritto all’istruzione agli studenti, pur nelle difficoltà create dalla “improvvisata” ordinanza regionale.

A tal proposito, un utile spunto di riflessione e di guida è offerto proprio dalla nota ministeriale 1934 del 26.10.2020 che, come detto, deve essere adattata alla specificità della scuola e alle esigenze certamente degli studenti ma anche del personale docente. 

Riteniamo superfluo raccomandare che in un contesto già così irto di difficoltà e di tensioni, eventuali decisioni unilaterali (come stiamo sentendo che si verificano in alcune scuole della provincia) sono controproducenti e certamente lesive delle prerogative del collegio dei docenti, normativamente previste.