LA TRUFFA DELLE MASCHERINE NELLE SCUOLE: CHI HA LUCRATO SULLA PELLE DEGLI STUDENTI E DEL PERSONALE SCOLASTICO?

L’anno scolastico sta ormai per finire : un anno travagliato, un anno gestito nel peggiore dei modi, con scelte governative spesso in contrasto con le scelte delle varie regioni (Puglia in primis….).

L’anno scolastico che va in conclusione è stato peggiore di quello 2019/20 che almeno fino a febbraio si era svolto in presenza. Gli operatori scolastici sono stati chiamati a svolgere, quasi per l’intero anno, una didattica a distanza e in moltissimi casi quella più difficile di didattica a distanza integrata.

Molti gli apprezzamenti sullo sforzo compiuto dalla scuola, molte volte la scuola ha dovuto,però, anche combattere con una opinione pubblica, veicolata dai mezzi di informazione, orientata a considerare la DAD una scelta di “tutto riposo per la scuola”, ovviamente una autentica “stupidaggine”.

A questo si aggiunge, a nostro avviso, anche un utilizzo di fondi non sempre appropriato che appare evidente “pagheremo e stiamo pagando di tasca nostra”.

Un esempio lampante ci viene dall’acquisto da parte del Governo (legasi Arcuri) di circa 11 milioni di mascherine per la maggior parte dei casi non utilizzate nelle scuole, vuoi perchè inadatte, vuoi perchè frutto di “truffe”, vuoi perchè anche sulle mascherine, che dovevano difenderci dal virus si è lucrato da parte dei soliti faccendieri che si aggirano nei palazzi là dove si decide e dove si trovano facilmente persone pronte a mettersi a disposizione per lucrare anche sulla salute dei minori e di chi lavora.

Ebbene, sulle mascherine, nonostante siano state scoperte grosse quantità pervenute dalla Cina non conforme ai parametri europei, acquistate dal governo precedente,  quindi assolutamente non idonee alla protezione, ancora non si fanno  i dovuti e completi accertamenti e non vengono individuati i veri responsabili.

Non solo, ancora (e dovrebbe essere semplice individuare) non si identifica il Ministro, il Commissario, o chiunque sia, abbia contribuito a spendere soldi dello Stato e, più che altro, a fornire materiale scadente e pericoloso. Ci chiediamo perchè ? Chi è e chi sono coloro che, compresi i banchi a rotelle che giacciono nei sottoscale delle scuole, sono colpevoli di tale “truffa” e di tali “malefatte” ai danni del paese ? Perchè ancora non vengono fuori i nomi di coloro che hanno determinato questa situazione e, probabilmente, si sono anche arricchiti sulla nostra pelle ? Come mai il responsabile di tutto l’apparato messo su dal governo precedente, e defenestrato dal nuovo governo, presiede ancora un importante ente che finanzia le attività imprenditoriali e gli enti locali ? A chi risponde e a chi è funzionale questa persona ? 

La scuola chiede chiarezza, chiede giustizia e chi ha sbagliato, mettendo a repentaglio, e, senza enfatizzare, anche causando probabilmente la morte di personale scolastico, deve rispondere nelle aule di giustizia e deve espiare le sue colpe come tutti i comuni cittadini.

Eppure, sulle mascherine, ancora non c’è chiarezza

Tantissime scuole si sono rivolte al Ministero per chiedere lumi circa  l’utilizzo delle mascherine di tipo Ffp2.

Sull’argomento, si è pronunciato il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) CHE HA INVITATO I DIRIGENTI A NON  UTILIZZARLE. Ed è per questo che il Capo Dipartimento del Ministero Istruzione,  Stefano Versari nella nota n. 698 del 6 maggio 2021,  inviata alle scuole, nella quale si forniscono le indicazioni su profilassi vaccinale, mascherine e sicurezza in chiave anti-Covid“, pur confermando la necessità dell’utilizzo delle mascherine nella scuola, evidenzia che il CTS ha espresso parere contrario sull”ipotesi di prescrivere l’impiego dei dispositivi del tipo Ffp2 da parte degli studenti, considerandone non consigliabile l’uso prolungato”.

Rimane quindi irrisolto il problema delle mascherine chirurgiche fornite dal Governo, in particolare attraverso la fornitura del commissario straordinario Domenico Arcuri: gli 11 milioni di pezzi, prodotti e consegnati ogni giorno alle scuole continuano ad essere rifiutate da un altissimo numero di alunni.

Insomma, chi può sta comprando a proprie spese le mascherine da portare a scuola (pensate a una famiglia con tre figli deve sobbarcarsi una spesa giornaliera di quasi 5 euro che fa 150 euro al mese) mentre chi non può avere tale disponibilità economica deve arrangiarsi con quelle “inidonee” fornite dal famigerato duo Arcuri-Azzolina e questo almeno sino a settembre prossimo perchè la fornitura è assicurata sino all’inizio del prossimo anno scolastico. 

E’ mortificante sapere che anche per proteggere i nostri studenti dobbiamo assistere a disparità di trattamento in funzione delle disponibilità economiche delle famiglie, una situazione indegna in un paese che si professa democratico e che vede i colpevoli di questa situazione presiedere ancora enti o stare ancora in parlamento.