LA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA DI ISTITUTO NELLE SCUOLE: CRONACA DI UN FALLIMENTO ANNUNCIATO….

Nel 2000, tenuto conto del  CCNQ sulle relazioni sindacali, è stato introdotto anche nella scuola un organismo di rappresentanza dei lavoratori, la RSU di istituto.

In base a tale contratto, il personale della scuola è chiamato ad eleggere i propri rappresentanti cui conferiscono mandato di rappresentanza.

Uno dei presupposti per la realizzazione di un vero sistema di partecipazione dei lavoratori nella scuola è rappresentato dal fatto che le elezioni si svolgano in maniera democratica. E’ realistico affermare questo? Quante volte abbiamo sentito e ci è stato denunciato una “invasione di campo” da parte dei dirigenti scolastici nella scelta dei candidati? Quante volte i candidati sono scelti in maniera che non fossero persone “disturbatori” delle prerogative unilaterali dei dirigenti scolastici ? Quante volte tali elezioni si svolgono con noncuranza, scarsa partecipazione e disinteresse ?

E’ vero o non è vero che alcuni DS si intromettono anche nella costituzione della commissione elettorale pur essendo questa procedura un fatto endosindacale, con il beneplacito di certi e ben noti sindacati che sovente hanno tra i propri iscritti gli stessi DS?

E’ vero o non è vero che dobbiamo spesso rilevare una intromissione dei DS nella scelta del personale che si deve candidare e se questi non sono di loro gradimento, intervengono orientando i votanti verso la persona che interessa, ciò nell’ottica di avere un organo che sia il più possibile malleabile e subordinato ai loro desiderata?

E’ vero o non è vero, atteso che si può candidare anche il personale supplente con contratto al  30/6, che spesso si  determina la probabile e sicura decadenza da RSU (per venir meno della metà più uno dei componenti) nei “mesi successivi” per termine della supplenza e che tale situazione viene spesso favorita proprio per  far sì che la scuola rimanga  senza RSU per il resto del periodo triennale ? E’ vero o non è vero che, quindi,  la vera e “mal celata” finalità della RSU non è quella di rappresentare i lavoratori ma di consentire alle cosiddette organizzazioni sindacali,  “padroni” del sistema di relazioni sindacali a livello nazionale, di rinforzare la propria  rappresentatività ai fini anche del godimento degli esoneri sindacali ? 

E’ vero o non è vero che ci sono scuole che si trovano in dette situazioni, cioè nella decadenza di componenti delle RSU, con la mancata attivazione da parte dei dirigenti delle procedure per rinnovare tale organismo ?

E’ vero o non è vero che dobbiamo assistere spesso e volentieri ad una completa sottomissione della RSU al DS, tanto da dar corso a un contratto di istituto che  crea solo privilegi tra il personale ed inasprendo le relazioni tra loro?  Infatti, si rileva che quasi sempre  una consistente fetta di risorse viene usata non per attuare il PTOF, ma per finanziare le figure di sistema, depauperando buona parte del fondo, sottraendolo alle attività necessarie per la scuola (progetti seri ed altro).

Come non sottolineare, poi, che non poche volte si viene a conoscenza di un evidente squilibrio anche tra le scuole (assistiamo a casi dove alcune figure vengono remunerate cospicuamente, anche se spesso non per quanto lavorano, a scapito di altre che pur lavorando prendono delle somme irrisorie), si parla addirittura di compensi assurdi che raggiungono anche diecimila euro lorde  ad un collaboratore ovviamente ben “in sintonia” con il dirigente scolastico. Non sarebbe opportuno  mettere un tetto alla cifra da destinare ad una stessa persona ed all’assunzione di più incarichi in capo a un soggetto ben identificato (addirittura qualcuno parla di uno stesso componente delle RSU quale beneficiario di tali prerogative economiche)?

Non è sicuramente fuori luogo pensare ad una completa revisione del sistema di rappresentanza del personale scolastico nella scuola, perchè è sotto gli occhi di tutti che gli stessi Dirigenti Scolastici sono poco avvezzi (o non preparati) a distinguere anche le materie oggetto di contrattazione da quelle di confronto ovvero quelle di informativa.

Vorremmo fare una rilevazione per verificare quanto da noi  sopra esposto, anche alla luce del fatto che gli istituti contrattuali di scuola sono completamente elusi da parte datoriale e le RSU non sono, spesso, per un “cappio alla gola di sottomissione gerarchica”, in grado di contrastare la deriva unilaterale con cui il dirigente impone le sue scelte nel contratto. 

D’altra parte, è vero o non è vero, che, come emerge da molte segnalazioni che ci pervengono,   risulterebbe che in tante scuole non si realizza affatto l’istituto della informazione preventiva e successiva sugli organici, che non viene presentato un testo di bozza del contratto da portare in discussione e all’esame del personale prima di essere contrattato, che le materie oggetto di contrattazione sono eluse e spesso si porta, per esempio, in contrattazione materie “riservate alla legge” quale il codice di comportamento dei dipendenti o altri argomenti che nulla hanno a che fare con la contrattazione( ci chiediamo come è stato reclutato questo DS?)

Non vogliamo, poi, non sottolineare che assistiamo anche alla mancata pubblicazione del contrato in amministrazione trasparente oppure testi contrattuale di circa 100 pagine in cui ci si perde nei rivoli di indicazioni inutili e ridondanti quasi come se il dirigente fosse alla ricerca di un “suo ego di affermazione del ruolo” nell’elucubrazioni di indicazioni e previsioni che nulla hanno a che fare con il contratto di istituto.

Insomma, il sistema delle relazioni sindacali nella scuola, a nostro avviso, è un completo fallimento e, dopo oltre venti anni dalla costituzione delle RSU, occorre ripensare il modello e le materie dei vari istituti giuridici che sono oggetto delle predette relazioni, perchè, come oggi si svolge la contrattazione di istituto, la stessa  è autoreferenziale, improduttiva, spesso oggetto di contenzioso, divisioni fra il personale, non   finalizzata a compensare il reale impegno da parte di quel personale che veramente si dedica al successo formativo e allo sviluppo dell’attività didattica, amministrativa e di servizi generali, divenendo, così, solo  strumento utile alle cosiddette organizzazioni sindacali rappresentative per ottenere esoneri sindacali, affermare il loro ruolo di supremazia e preponderanza a livello nazionale, quale strumento di esclusione dal tavolo delle trattative delle sigle sindacali veramente autonome da interferenze di qualsiasi genere e poco avvezze a scendere a compromessi con la parte datoriale.