IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE SOPPRIME LE INIZIATIVE UTILI E LASCIA INALTERATE QUELLE INUTILI

Con la  legge di bilancio 2019 il Ministero ha istituito le équipe formative territoriali per garantire la diffusione di azioni legate al Piano per la scuola digitale.

Per assistere e favorire tale piano sono stati utilizzati 120 docenti sino all’a.s. 2020/2021.

E’ indubbio che il gruppo di docenti, individuato a mezzo di apposito esame e valutazione titoli, ha consolidato e favorito la diffusione nelle scuole del processo di digitalizzazione e, in particolare, in questo periodo pandemico, hanno anche assistito le scuole nel difficile compito, sul quale la stragrande maggioranza di scuole non era pronta,  di organizzazione della didattica a distanza.

Ora, il Ministero, invece di portare a regime tale iniziativa ha, viceversa, disposto che il progetto, e la conseguente utilizzazione dei docenti esperti in materia, debba cessare dal 1^ settembre 2021. 

Una decisione che non si condivide e che, anzi, doveva vedere il ministero impegnato a reiterare con una proroga dell’utilizzazione disposta ai sensi dell’articolo 1, commi 725 e 726, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, mediante apposito intervento legislativo.

I docenti interessati durante questi due anni scolastici hanno contribuito certamente alla diffusione di azioni legate al Piano per la scuola digitale,  promuovendo le azioni di formazione del personale docente e di potenziamento delle competenze degli studenti sulle metodologie didattiche innovative. Insomma, ciò che serve proprio alle nostre scuole e che anche previsto nel piano per la scuola inserito nel Recovery fund. 

Dice il falso chi sostiene che i 120 docenti non hanno assistito le scuole in questo periodo pandemico, anzi tutt’altro, ed è evidente che chi scrive ciò, anche su giornali telematici di informazione scolastica, deve essere evidentemente chi non è riuscito a superare le prove selettive per far parte di tale èquipe.

Di converso, il Ministero continua ad esonerare dal servizio :

a) 732 docenti per i progetti nazionali della legge 107/15 – utilizzati presso lo stesso Ministero e negli uffici scolastici regionali e provinciali dello stesso Ministero dell’Istruzione;
b) 100 docenti per le assegnazioni presso gli Enti e delle Associazioni che svolgono attività  di prevenzione del disagio psico-sociale o di assistenza, cura, riabilitazione e reinserimento di tossicodipendenti;
c) 50 docenti per le assegnazioni presso le Associazioni professionali del personale direttivo e docente ed enti cooperativi da esse promossi, nonché presso enti che operano nel campo della formazione e della ricerca educativa e didattica;

Quindi 882 docenti (ma anche dirigenti scolastici) !!! che dovrebbero essere utilizzati (vedi punto a) in particolare) per:

  • Sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica e valorizzazione della cultura artistica e musicale.
  • Sviluppo dei comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport.
  • Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica; potenziamento dell’inclusione scolastica anche con particolare riferimento all’inclusione degli alunni stranieri e di quelli con disabilità.
  • Formazione in servizio
  • Innovazione didattica, nuove metodologie e ricerca didattica
  • Alternanza scuola-lavoro
  • Orientamento
  • Autonomia scolastica e pianificazione dell’offerta formativa
  • Sistema nazionale di valutazione

Quanti possono dire che detti docenti vengono utilizzati per sviluppare dette progettualità? o forse non è vero che la gran parte viene utilizzato per attività di supporto amministrativa negli uffici scolastici regionali e provinciali ? 

Il Ministero, insomma, sopprime ciò che può essere utile per le scuole (come i docenti utilizzati per il piano per la scuola digitale) e mantiene in atto progetti per esonerare docenti che svolgono tutt’altra attività rispetto alle finalità per le quali è stato disposto l’esonero (vedi in particolare i docenti di cui alla lettera a) della legge 107); e questo potrebbe andare avanti sino a quando non venga in mente alla Corte dei Conti di verificare se realmente i direttori generali del Ministero dell’Istruzione, i direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali e i Dirigenti dell’UST  utilizzano i predetti docenti per le attività funzionali al servizio scolastico e per i progetti che la stessa legge 107 indica analiticamente e in maniera precisa oppure per servizi quasi esclusivamente amministrativi.