DISCORSO DEL PREMIER DRAGHI AL SENATO: PUNTI PROGRAMMATICI E LA SCUOLA

Il premier Draghi nel suo discorso al Senato ha illustrato in sintesi il suo programma

Lo stesso si articola in 10 azioni strategiche e che riguardano:

    •  Recovery Plan
    •  Lavoro
    • Imprese
    •  Riforme
    •  Scuola
    •  Pandemia
    •  Ambiente
    •  Politica estera
    •  Investimenti pubblici
    •  Fisco

Per quanto riguarda la scuola il prof. Draghi ha premesso che  occorre recuperare gli apprendimenti e le ore perse lo scorso anno con la Dad. Si è detto consapevole che  vi è la necessità di ridurre il divario digitale laddove moltissime sono state le disuguaglianze in tal senso.

Non solo, il premier ha parlato anche della necessità di investire sulla formazione tecnica, e in particolare gli istituti tecnici, con modalità che permettano di non rendere vane le risorse del Recovery Fund.

A suo avviso occorre preliminarmente recuperare le ore perse, secondo Draghi, infatti, “Dobbiamo tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà.” In tale contesto appare evidente, ha sostenuto, che necessita un adattamento del calendario scolastico. Ha, poi, così proseguito, : “Occorre rivedere il disegno del percorso scolastico annuale. Allineare il calendario scolastico alle esigenze derivanti dall’esperienza vissuta dall’inizio della pandemia. Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza. È necessario investire in una transizione culturale a partire dal patrimonio identitario umanistico riconosciuto a livello internazionale.”, e, concludendo, “Siamo chiamati disegnare un percorso educativo che combini la necessaria adesione agli standard qualitativi richiesti, anche nel panorama europeo, con innesti di nuove materie e metodologie, e coniugare le competenze scientifiche con quelle delle aree umanistiche e del multilinguismo.”
Il premier ha anche fatto cenno alla necessità di investire nella formazione tecnica : “È necessario investire nella formazione del personale docente per allineare l’offerta educativa alla domanda delle nuove generazioni. In questa prospettiva particolare attenzione va riservata agli ITIS (istituti tecnici). In Francia e in Germania, per esempio, questi istituti sono un pilastro importante del sistema educativo. È stato stimato in circa 3 milioni, nel quinquennio 2019-23, il fabbisogno di diplomati di istituti tecnici nell’area digitale e ambientale.”—- “ll Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza assegna 1,5 miliardi agli ITIS, 20 volte il finanziamento di un anno normale pre-pandemia. Senza innovare l’attuale organizzazione di queste scuole, rischiamo che quelle risorse vengano sprecate.”
Dopo queste enunciazioni di principio, aspettiamo, ora, la direttiva sull’azione amministrativa da parte del nuovo Ministro a cui la FLP SCUOLA sta per far pervenire le proprie proposte e idee su un nuovo progetto di scuola che tenga conto del successo formativo ed educativo degli studenti e che valorizzi il ruolo del personale docente ed ata.