ASSEGNATI ALLE SCUOLE I FONDI PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO

I FONDI SONO STATI ASSEGNATI ALLE SCUOLE TENENDO CONTO DEI SEGUENTI CRITERI: 

  1. l’80% della cifra di 200 milioni di euro viene suddiviso sulla base del personale di ruolo in servizio;
  2. il 20% viene suddiviso sulla base degli indicatori, a cui viene attribuito per tutti lo stesso peso, relativi a: alunni disabili, alunni con cittadinanza non italiana, complessità del territorio, numero medio degli alunni per classe.  

    Il comma 127 della legge 107 precisa che il dirigente scolastico, sulla base dei criteri individuati dal comitato per la valutazione dei docenti, … omissis …,  assegna annualmente al personale docente una somma del fondo di cui al comma 126 sulla base di motivata valutazione.

    Il successivo comma 128 stabilisce che la somma di cui al comma 127, definita bonus, è destinata a valorizzare il merito del personale docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e ha natura di retribuzione accessoria.

    Proprio la portata del comma 128, che definisce il “bonus” quale retribuzione accessoria,  ha fatto nascere numersi problemi nelle istituzioni scolastiche.

    In particolare, si ritiene che, in virtù della natura accessoria del bonus, occorra un preventivo passaggio in contrattazione di istituto.

    Sull’argomento è intervenuto il Miur che, compulsato dalle OO.SS. dei dirigenti scolastici, ha fatto presente che la corresponsione del bonus non è contrattabile e, pertanto, il D.S., sulla scorta dei criteri individuati dal Comitato di Valutazione, dispone l’assegnazione.

    Ovviamente, a nostro avviso, la verità sta nel mezzo: se da un lato è vero che il bonus ha natura accessoria, non può non essere sottaciuto anche il contenuto del comma 127 che prevede una diretta responsabilità del D.S. nell’assegnazione.

    Qui si deve avere il confronto: Ossia il D.S. deve portare all’esame delle RSU e delle OO.SS. le motivazioni che, sulla scorta dei criteri individuati dal Comitato di Valutazione, hanno determinato l’attribuzione del bonus ai docenti 

    L’esame, certamente, non significa contrattazione, ma “trasparenza” “legittimità” “corrispondenza ai criteri individuati dal Comitato di valutazione” per le decisioni assunte dal D.S.

    Dall’esame congiunto, ove dovessero emergere scostamenti dai criteri individuati dal comitato, insufficiente e lacunosa motivazione circa i docenti individuati, che deve esplicitarsi l’azione sindacale;  anche mediante ricorso al G.O. ovvero ad altri organismi giudiziari ovvero Corte dei Conti in caso di rilevanza penale delle decisioni assunte o di danno all’erario.